Pochi, maledetti e subito. Ci sale sulla punta delle labbra ogni volta che guardiamo il nostro portafoglio investimenti e vediamo un titolo su cui stiamo guadagnando. E ci domandiamo: lo vendo? La tentazione è sempre forte. A volte vendiamo, a volte no. A volte ci pentiamo di aver venduto, a volte no.

La viviamo un po’ come viene.

Il nostro patrimonio, tuttavia, richiede una gestione più professionale e meno casuale.

Se avessimo un metodo (professionale) che risponde al nostro dilemma di vendere o meno, non saremmo combattuti dal dubbio prima di vendere e dopo aver venduto.

L’obiettivo qui è proprio quello di darti delle indicazioni che puoi seguire quando, nel tuo portafoglio investimenti, vedi un titolo azionario in guadagno ed il dubbio di vendere ti assale.

C’è un distinguo da fare subito.

Qui parlo del caso in cui apri il tuo dossier titoli e guardi semplicemente come va. Non sto parlando del caso in cui devi vendere per forza perché hai bisogno di liquidità, per esempio, o del caso in cui vuoi vendere in generale per modificare il profilo di rischio del portafoglio, per esempio.

Queste, infatti, sono motivazioni che conducono a considerazioni, riflessioni ed azioni differenti rispetto al caso in cui ti stai semplicemente chiedendo se è ora di vendere un titolo azionario in guadagno.

Durante la vita di un portafoglio investimenti, deve arrivare questo momento. Deve arrivare, cioè, il momento in cui ti chiedi se è il caso di vendere quello strumento. Se non arriva mai questo momento di verifica, significa che non stai guidando la tua auto, che c’è qualche motivo per cui non stai controllando i tuoi investimenti e a questo si deve porre rimedio. Un’auto che va da sola, che fine fa?

Ok. Hai il dossier davanti agli occhi e ti stai chiedendo “Pochi, maledetti e subito?”

La questione ruota attorno al binomio valore-prezzo.

Il valore della società rappresentata dalla tua azione è frutto di molteplici variabili: i suoi piani di sviluppo, il suo attuale andamento in funzione di fattori più contingenti, le sue possibili acquisizioni in programma ed altro ancora.

Il prezzo è quello espresso dal mercato finanziario tutti i giorni.

Quando stai prendendo in considerazione l’idea di vendere il titolo, devi ragionare su questo binomio e domandarti se il prezzo che tu vedi espresso dal mercato è vicino (o addirittura superiore) al valore della società oppure ne è ancora distante.

Perché vendere un titolo se il prezzo, pur se decisamente superiore al tuo prezzo di acquisto, non riflette ancora il suo valore? E’ come mangiare un piatto di spaghetti mezzi crudi. Saranno buonissimi se cotti al punto giusto; non proprio gustosi se mangiati a metà cottura.

Dove lo trovo il valore del titolo?

Il valore del titolo è funzione, come dicevo prima, di piani di sviluppo, di possibili acquisizioni e di altro ancora ed è calcolato, in genere, dagli analisti finanziari. Come altre volte mi è capitato di ricordare, loro sono in grado di calcolare quanto dovrebbe valere un’azione meglio di chiunque altro. Si confrontano con il management della società, hanno a disposizione una serie di dati e di informazioni relative alla società stessa, al settore e all’economia in generale come nessun’altro ha. Una gestione non casuale degli investimenti passa necessariamente attraverso i loro studi. Io non ne faccio mai a meno.

Chi non opera nel settore finanziario, ha scarso accesso a fonti specialistiche di questo tipo perché la normativa ne limita molto la diffusione. Spendendo tempo e cercando su stampa specializzata, siti finanziari e siti delle stesse società, si possono comunque trovare le loro indicazioni ed è sulla base di queste che puoi decidere di vendere il tuo titolo in modo ragionato anziché casuale.

Nulla vieta di vendere perché soddisfatti del guadagno realizzato.

Ma, di fronte al dubbio se sia arrivato o meno il momento di vendere il titolo, la strada che permette di decidere con cognizione di causa è questa.