Voglia di fare un ulteriore importante passo per costruirsi la propria indipendenza e la propria vita.

Passaggio delicato nella vita di una famiglia il momento in cui tuo figlio compra casa. Una somma di emozioni, paure e gioie occupano la tua mente per parecchie ore di fila senza che tu neanche ti accorga dello scorrere del tempo.

Insieme alle emozioni, pensi concretamente all’aiuto che sei in grado di offrirgli. La tua esperienza ti consente di osservare obiettivamente tutti gli aspetti positivi e negativi legati all’immobile ed i tuoi sviluppi professionali sono stati tali da potergli dare, ora, un importante supporto economico.

L’immobile che piace c’è. L’esame “tecnico” è stato superato. Si tratta di finalizzare l’acquisto, grazie al tuo aiuto.

A quest’ultima fase del processo però, trasportati dalle emozioni, si dedica minore attenzione e valutazione e si va più sull’abitudine consolidata di chi ci ha preceduto o su quanto hanno fatto persone a noi vicine.

In realtà, anche questo momento, se compiutamente analizzato genera ulteriori benefici sia per te che per tuo figlio ed evita problemi di cui, spesso, non si ha immediata evidenza.

Le alternative per aiutare sono molteplici ma le più frequenti ricadono nella scelta fra il bonifico direttamente sul conto di tuo figlio o l’intervento in sede di rogito pagando tu il corrispettivo e intestando a lui l’immobile.

In entrambi i casi stai trasferendo parte della tua ricchezza a tuo figlio, attuando così un primo passo di quel famoso “passaggio generazionale” di cui tutti parlano. Ma qui, ora, voglio solo contestualizzare i pro e i contro delle due alternative per individuare la modalità più adeguata per aiutarlo.

Il bonifico sul conto corrente è facile, veloce e senza costi (salvo qualche euro se previsto dall’Istituto presso cui hai il conto corrente). Basta un clic. Puoi farlo fin da subito per l’importo della caparra e successivamente per l’intero saldo, senza che tuo figlio si lasci sfuggire l’opportunità di acquistare la casa che desidera.

I “contro” del bonifico non hanno lo stesso “peso”: sono enormemente più grandi. Te ne cito due, ben consapevole che l’elenco ne comprende anche altri, ugualmente dannosi, che vanno in funzione delle singole situazioni.

Il primo ti pone in una posizione molto pericolosa di fronte all’Agenzia delle Entrate. Il nostro ordinamento afferma che qualunque trasferimento di ricchezza effettuato con l’intento di donare è soggetto ad imposte di donazione. Come paghi queste imposte quando fai semplicemente un bonifico? L’Agenzia delle Entrate, oggi, ha tutta una serie di strumenti in grado di rilevare flussi di denaro. Il possibile corto circuito con il fisco senza essere neppure consapevoli di aver evaso imposte, come si configura questo caso, è un grande problema ed una cartella esattoriale non è esattamente ciò che avevi in mente quando hai deciso di aiutare tuo figlio.

Il secondo, ma non ultimo, “contro” del bonifico come modalità per aiutare tuo figlio è la nullità del bonifico stesso. Come indica la sentenza del 2017 delle Sezioni Unite, il bonifico di una somma di denaro con l’intento di donare, dal conto corrente del genitore al conto corrente del figlio richiede la forma dell’atto pubblico, cioè dell’atto notarile, pena la nullità dello stesso.

Capiamoci bene. Non è che tu fai il bonifico e questo ti torna indietro automaticamente. Significa che quel bonifico che tu hai fatto per aiutare tuo figlio può essere dichiarato nullo da chiunque ne abbia interesse. Senza limiti di tempo.

Ora, se tu svolgi una professione come il medico o l’amministratore di una società, per esempio, eventuali tuoi creditori possono aggredire quel denaro donato facendo valere da un giudice la nullità. Quel denaro andrà ai tuoi creditori.

Ti ritrovi in una situazione difficile e quello che voleva essere un felice aiuto a tuo figlio si rivela un boomerang micidiale per entrambi.

L’ipotesi più dolorosa che possa capitare è che sia addirittura un altro figlio, che abbia interesse, a far valere la nullità di quel bonifico. Anche senza scomodare le ipotesi più dolorose, comunque, sei di fronte ad un grosso problema.

Se volessi fargli il bonifico ora per un acquisto che avverrà in futuro, quando troverà l’immobile che più gli piace? Il discorso non cambia. Il bonifico, con l’intento di donare, richiede la forma dell’atto notarile.

In quanto atto notarile ha, naturalmente, un costo.

Consideriamo la seconda alternativa proposta: pagamento della somma da parte tua direttamente in sede di rogito.

Fra i pro, anche in questo caso, la velocità e l’assenza di costi.

In più, rispetto al bonifico, un altro grande “pro”: ove dall’atto di acquisto dell’immobile emerga chiaramente l’intento di regalare la somma a tuo figlio, egli, in questo modo, nulla deve a titolo di imposte di donazione e, di conseguenza, non consuma neppure la franchigia prevista in fase successoria.

Il nostro ordinamento, come forse sai, prevede una soglia di patrimonio ereditato al di sopra della quale tuo figlio paga imposte di successione. Dandogli del denaro, per qualunque motivo ed in qualunque forma, stai di fatto anticipando parte del tuo patrimonio a tuo figlio.

Con il pagamento e contestuale intestazione fatta in sede notarile, vige l’esenzione da qualunque imposta di donazione e successione e non viene “consumata” franchigia. Per qualunque cifra sia l’importo in questione.

Il “contro” dell’aiuto di questo tipo? Devi andare da un bravo notaio perché l’atto va fatto in un certo modo.

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