Generalmente, quando siamo nella situazione di dover accettare un’eredità significa che qualcuno di caro ci ha lasciato e già questo, probabilmente, occupa i nostri pensieri..

A volte, a ciò si aggiunge il problema di un’eredità che comprende non solo immobili, denaro ed eventuale azienda, ma anche debiti ereditari, cioè obblighi che la persona cara aveva assunto e non ancora estinto.

Pensate semplicemente al mutuo contratto per l’acquisto di un’immobile, al debito verso un professionista per un lavoro che era stato commissionato in vita, a spese condominiali ancora da versare, a bollette scadute.

Ma pensate, soprattutto, alla fattispecie più insidiosa e pericolosa: le fideiussioni.

La fideiussione, nella sua accezione più generale, è il contratto mediante il quale una persona, il fideiussore, garantisce con il proprio patrimonio l’adempimento di un’obbligazione contratta da un’altra persona.

Un esempio molto comune è rappresentato dal prestito contratto da un figlio con una banca e garantito da un genitore attraverso una fideiussione. Se il figlio non dovesse onorare il suo debito verso la banca, quest’ultima si rivolgerà al genitore garante per incassare il suo credito.

Il motivo per cui esse sono più insidiose di una bolletta non pagata è legato al fatto che, generalmente, gli importi in questione non sono modesti e spesso non sono note al di fuori dei soggetti direttamente coinvolti nella fideiussione stessa. Nell’esempio che vi ho appena fatto, il figlio e il genitore garante potrebbero non aver informato, per esempio, l’eventuale altro figlio. Naturalmente non in modo intenzionale ma semplicemente non ritenendola un’informazione fondamentale da comunicare. Come vedremo, invece, è una situazione che può celare gravi responsabilità in capo a soggetti del tutto ignari.

Torniamo alla nostra eredità e alla possibilità che questa comprenda attivi e passivi ereditari.

Nel momento in cui una persona viene a mancare si apre la successione ed il primo passo consiste nell’individuare i soggetti “chiamati” all’eredità, cioè coloro che per testamento o per legge sono chiamati a succedere alla persona mancata. A loro volta, i “chiamati” all’eredità possono già trovarsi in possesso dei beni ereditari, in tutto o in parte, oppure possono non esserne in possesso. Pensate al figlio che abita con il genitore che viene a mancare. L’immobile è qualcosa di cui lui è già in possesso al momento della successione.

Inoltre, voi sapete che è possibile accettare l’eredità o rinunciarvi. Se accettate potete farlo in modo puro e semplice oppure con beneficio d’inventario. La differenza è importante.

L’accettazione di eredità pura e semplice fa sì che il patrimonio dell’erede ed il patrimonio della persona che viene a mancare si uniscano e che l’erede subentri nei debiti ereditari facendovi fronte con tutto quanto ereditato ed anche con il proprio patrimonio personale, naturalmente nel caso in cui i debiti ereditari siano maggiori della quota ereditata. L’erede puro e semplice quindi potrebbe trovarsi ad attingere ai propri beni qual ora quelli ereditati non siano sufficienti a pagare i debiti ereditari.

Nell’accettazione con beneficio d’inventario, i due patrimoni rimangono distinti e l’erede subentra nel pagamento dei debiti ereditari unicamente con quanto ricevuto in eredità. Il suo patrimonio personale, pertanto, è salvo da pretese di eventuali creditori rimasti insoddisfatti nella riscossione del proprio credito verso la persona deceduta. L’inventario altro non è che un atto formale con cui un pubblico ufficiale accerta personalmente che i beni inventariati esistano come indicato dal potenziale erede. La sua fondamentale utilità sta nel rendere chiarezza sui beni che formano l’eredità e permette al potenziale erede di capire se questi beni siano sufficienti a coprire eventuali debiti ereditari.

Se il chiamato all’eredità è in possesso dei beni ereditari, ha 3 mesi di tempo dall’apertura della successione per fare l’inventario e valutare con accuratezza le consistenze patrimoniali a fronte di possibili debiti. Questo termine può essere eventualmente prorogato per ulteriori 3 mesi. Completato l’inventario, ha 40 giorni di tempo per decidere se accettare l’eredità con beneficio d’inventario.

Attenzione: se il chiamato all’eredità lascia trascorrere questi 40 giorni senza aver dichiarato nulla, è considerato erede puro e semplice. Quindi risponde dei debiti ereditari anche con il proprio patrimonio personale.

Attenzione di nuovo: viene considerato erede puro e semplice anche il chiamato all’eredità che ha iniziato l’inventario ma non lo ha completato nei 3 mesi lui concessi, eventualmente prorogati.

Le tempistiche sono diverse nel caso in cui il chiamato all’eredità non sia in possesso dei beni ereditari: ha 10 anni di tempo dall’apertura della successione per accettare l’eredità con o senza beneficio d’inventario.

Allora riprendiamo l’esempio di inizio articolo del genitore con i due figli a favore di uno dei quali ha prestato garanzia del debito non comunicando all’altro questa rilevante informazione.

Il genitore viene a mancare e il figlio per il quale si era reso garante non riesce col tempo a rimborsare il suo prestito alla banca. Entrambi i figli avevano accettato l’eredità del genitore senza beneficio d’inventario. La banca può chiedere al fratello senza debiti di saldare il prestito del fratello indebitato? Sì, ed egli risponderà anche con il proprio patrimonio personale perché, inconsapevole dell’esistenza della fideiussione, aveva accettato senza beneficio d’inventario.

Quanto frequentemente accade questa situazione? Spesso, credetemi.

E se, in mala fede, il chiamato all’eredità, in possesso o meno dei beni ereditari, compila un inventario non corretto, nascondendo beni o inserendo debiti inesistenti? Decade dal beneficio d’inventario e viene considerato erede puro e semplice. Il suo patrimonio si unisce a quello della persona venuta a mancare e affronterà gli eventuali debiti ereditari come abbiamo visto.

Siamo giunti in conclusione di questo articolo, un po’ più lungo del solito e un po’ più tecnico dei precedenti. Spero, però, di avervi fatto comprendere quanto sia importante accettare l’eredità sempre con beneficio d’inventario e, affinché il beneficio sia effettivo, compilare l’inventario nei tempi e nei modi previsti dalla legge.

I debiti ereditari si pagano sempre.. come e fino a quanto dipende dalla strategia adottata da ciascuno.

Alla prossima!