Puoi sbagliare la metà delle volte e fare comunque una fortuna.
Heinz Berggruen nacque in Germania nel 1936. Si stabilì da adolescente in America dove studiò letteratura all’università di Berkeley senza mettere in luce particolari doti o inclinazioni professionali. Ma negli anni 1990 Berggruen era, sotto ogni punto di vista, uno dei commercianti d’arte di maggior successo di tutti i tempi.
Nel 2000 vendette parte della sua importante collezione di Picasso, Braques, Klees e Matisse al governo tedesco. Il valore della collezione sul mercato privato era ben oltre il billion di dollari.
Berggruen collezionò opere d’arte soprattutto nei suoi anni di giovane adulto. L’arte è soggettiva. E’ curioso come qualcuno possa prevedere, da giovane, quali sarebbero diventate le opere più ambite del secolo…
Si potrebbe dire “capacità” oppure “fortuna” oppure altro…
La società di investimento Horizon Research ha una terza spiegazione, importante soprattutto per gli investitori. “I grandi investitori comprano grandi quantità di opere. Un sottoinsieme della collezione risulta essere un grande investimento che, tenuto per un sufficiente lungo periodo di tempo, permette al rendimento di portafoglio delle opere di convergere verso il rendimento dei migliori elementi in portafoglio. Questo è quello che accade.”
Forse il 99% delle opere che qualcuno come Berggruen ha acquistato nella sua vita risulta essere di poco valore. Ma se l’altro 1% si è rivelato essere un’opera di qualcuno come Picasso, tutto assume un altro significato. Berggruen potrebbe aver sbagliato metà delle volte ed ancora essere meravigliosamente da parte giusta.
Molte cose nel business e negli investimenti funzionano così. Le code lunghe, le parti finali della distribuzione di risultati hanno molta influenza in finanza, dove un piccolo numero di eventi può valere la maggior parte dei risultati.
Non è intuitivo che un investitore possa sbagliare la metà delle volte e fare comunque una fortuna. Significa che sottovalutiamo quanto sia normale che molte cose falliscano.
Steamboat Willie è il primo cartone animato con sonoro sincronizzato e per questo fece conoscere il Sig. Walt Disney come un animatore innovativo. Il successo, però, è un’altra cosa.
Il primo studio di Disney andò in bancarotta. I suoi film erano mostruosamente cari da produrre e venivano finanziati a condizioni oltraggiose. A metà degli anni 30 Disney aveva prodotto più di 400 cartoni. La maggior parte di loro erano brevi, la maggior parte di loro erano amati dagli spettatori e la maggior parte di loro perse una fortuna.
Biancaneve e i sette nani cambiò ogni cosa. Gli 8 milioni che guadagnò nei primi sei mesi del 1937 erano un ordine di grandezza più elevato di quello che qualunque compagnia fino ad allora aveva guadagnato. Questo cartone animato trasformò gli studio Disney. Tutti i debiti della società furono saldati. Gli impiegati chiave ebbero un bonus. La società comprò nuovi studios in Burbank, dove è tutt’oggi. Walt Disney prese un Oscar come una celebrità in piena regola.
Nel 1937 aveva prodotto numerose centinaia di ore di film. Ma, in termini di business, gli 83 minuti di Biancaneve e i sette nani erano tutto ciò che contava.
Quando il successo è il risultato di una coda, è facile sottostimare come raro e potente possa essere questo fatto.
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