Hai in portafoglio strumenti sui cui perdi denaro e ti stai chiedendo se comprare ulteriormente vendendo quelli su cui guadagni oppure investendo nuova liquidità.
Non sai decidere qual è l’alternativa migliore. Se, però, conosci quali sono gli effetti dell’una e dell’altra scelta, sei in grado di dire quali effetti preferisci e ritieni vantaggiosi per te. Da qui, la scelta diventa semplicissima.
L’obiettivo è sempre quello di scegliere in modo non casuale ma con ragioni motivate così che non si diventi preda dell’ansia, dell’incertezza o del timore di aver fatto la scelta sbagliata.
E’ necessaria una premessa. Sto dando per scontato che tu abbia già trovato conferma del fatto che questi strumenti in perdita siano da avere in portafoglio. Hai conferma, cioè, del fatto che sussistano le ragioni che porteranno questi titoli ad avere un valore maggiore, oggi non correttamente riflesso dal prezzo di mercato.
Se ti manca questo passaggio, fermati e cerca le ragioni a supporto del fatto che sia opportuno aumentare la posizione che hai già. Ti può essere d’aiuto l’articolo che ho scritto poco tempo fa “Come ripartire quando hai un portafoglio titoli su cui non sai che pesci pigliare.”
Qual è, dunque, la differenza sostanziale fra aumentare la posizione finanziandola con la vendita di strumenti in guadagno invece che utilizzare nuova liquidità?
E’ il cambio di asset allocation.
In portafoglio, probabilmente, hai azioni, obbligazioni, strumenti bilanciati, etf di vario genere ed altro ancora. Dovresti aver scelto i vari strumenti anche con l’intento di dare al tuo portafoglio una certa struttura. Più azionaria, più bilanciata, più prudente, più orientata a titoli difensivi, più concentrata e via dicendo.
E’ facile comprendere come, vendendone una parte per finanziarne in questo modo un’altra, cambia l’impostazione originaria.
Utilizzando liquidità nuova che va ad aumentare i titoli in perdita, invece, ripristini addirittura l’asset allocation originaria.
Capiti i differenti effetti, come fai a decidere quale alternativa scegliere?
Devi chiederti almeno tre cose.
La prima: l’eventuale cambio di asset allocation come ti farebbe sentire e vivere il tuo nuovo portafoglio investimenti?
Il cambio di asset allocation potrebbe rendere questa più dinamica e sensibile ad oscillazioni di mercato come conseguenza del fatto che, magari, venderesti strumenti prudenti o bilanciati per aumentare strumenti azionari. Saresti comunque a tuo agio con questa differente impostazione di portafoglio?
La seconda cosa che devi chiederti è questa: ti puoi “permettere” una diversa asset allocation rispetto a quella che avevi pensato in origine e frutto, probabilmente, di specifiche considerazioni legate ad orizzonte temporale, profilo di rischio ed obiettivi?
La terza, e non meno importante domanda, riguarda i titoli o gli strumenti che vendi: quanto spazio di crescita avrebbero ancora i titoli che stai vendendo?
Per rispondere a questa domanda entra di nuovo in gioco il tema “valutazioni” e potrebbe tornarti utile di nuovo l’articolo che ti ho suggerito prima.
In funzione delle risposte che dai a queste tre domande puoi scegliere qual è l’alternativa che fa per te. Questo modo di procedere ti porta a decidere in modo non casuale e ciò rende la tua gestione di portafoglio più professionale, ragionata e meno ansiogena.
Di fronte alla necessità o all’opportunità di aumentare la posizione di strumenti in perdita e avendo queste due alternative, io valuto sempre queste tre cose. Le risposte sono diverse per ciascuno ed anche questo rende i portafogli unici per ognuno di noi.
L’importante è essere certi di aver costruito in origine un portafoglio di investimenti lasciandosi sempre aperta la possibilità di poter scegliere, se necessario, fra le due alternative. Diversamente, significa che non si sono considerati tutti gli importanti motivi per cui lasciare liquidità in portafoglio che è anch’essa, invece, un asset strategico importante con scopi di utilizzo ben precisi.
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