Periodicamente capita che si accumuli liquidità sul conto corrente. Hai avuto meno spese del solito oppure è entrata liquidità inattesa oppure ancora sei stato straordinariamente più parsimonioso. Comunque sia, hai liquidità sul conto e vorresti investirla.
Prendi appuntamento e ti rechi in banca per “sistemarla”.
Le prime ed immediate domande che sorgono, in genere, in questa situazione sono: “Cosa mi consiglia? Che prodotto avete?” A volte, si accompagna questa richiesta specificando di voler un prodotto che abbia un buon rendimento e che, contemporaneamente, non sia troppo rischioso.
Queste ulteriori caratteristiche desiderate meritano uno specifico ed importante approfondimento ed è per questo che non le tratto ora.
Soffermiamoci sulla prima richiesta: “Che prodotto mi consiglia?”. La domanda, così posta, molto probabilmente non consente di soddisfare la tua esigenza. Soddisfa maggiormente l’interesse del tuo interlocutore.
Per una ragione semplicissima. Tu e la banca avete interessi diversi.
L’interesse della banca è, in genere, quello di collocare un suo prodotto, magari proprio “del momento”, studiato per sopperire proprio ad una “sua” esigenza di quel “suo” momento.
Qual è invece la tua esigenza quando devi investire la liquidità che si è creata sul tuo conto?
E’ una liquidità temporanea oppure destinata a poter esser impiegata per un tempo più lungo?
Questo chiarimento ha implicazioni successive rilevanti ed io parto proprio da qui.
Posto che gli si possa dedicare un tempo d’impiego più lungo, si valuta che tipo di investimento manterrebbe coerenza fra il nuovo prodotto ed il portafoglio d’investimenti precedentemente costruito.
Serve, cioè, un investimento dinamico oppure con caratteristiche più prudenti? Chiarendo questo aspetto, si evita di infilare un prodotto a casaccio nell’attuale portafoglio, ovvero un prodotto che non tenga conto degli obiettivi con cui era stato costruito il portafoglio e l’asset che gli si era dato proprio in funzione di questi obiettivi.
Individuato il tipo di investimento adeguato, dinamico o prudente, si studia il tema d’investimento che potrebbe arricchire il portafoglio o che potrebbe ancor meglio definire l’impostazione data precedentemente.
Il tema può essere legato a preferenze del cliente oppure a trend che si stanno via via formando oppure ancora ad aree geografiche che si vuole rafforzare od inserire in portafoglio, sempre coerentemente con l’analisi appena fatta.
Scelto il tema, si valutano quali sono i migliori gestori sul tema stesso. Ed ecco, allora, che il miglior gestore può essere la banca a cui stai chiedendo di investire oppure può essere che su questo tema ci sia una casa di gestione più brava ed il cui prodotto, per questo motivo, dovrebbe essere preferito a quello della banca.
La prospettiva di partenza è chiaramente differente fra te e la banca.
Quando hai liquidità da investire, quindi, dovresti porre un quesito articolato in modo funzionale alle tue esigenze. La domanda, se adeguatamente posta, richiede un’analisi per la quale è necessario del tempo.
In definitiva, quando rispondono prontamente alla tua domanda “Che prodotto mi consiglia?” significa che questa analisi è stata saltata e che la tua prospettiva non è stata presa in considerazione.
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