Innumerevoli sono le volte che hai visto organizzare convegni sul passaggio generazionale o sulle donazioni come strumento per anticipare il trasferimento dei beni. Risparmio fiscale, continuità aziendale, armonia famigliare sono solo alcune delle ragioni che vengono poste a giustificazione di questo importante momento della vita patrimoniale di ciascuno di noi. Il momento in cui iniziare a ragionare su questi aspetti è ieri. In questo articolo, tuttavia, mi concentro su un’altra pianificazione, altrettanto importante, che riguarda te stesso prima ancora che i tuoi eredi.

Parlo di previdenza, certo. Perché ne scrivo un post?

Immagino che tu voglia far parte di quella generazione che vivrà una vita più lunga rispetto a quella precedente che aveva un’aspettativa di vita più breve.. corretto? Voglio anche pensare che ti piacerebbe continuare ad andare in vacanza, concederti le tue giornate a giocare a golf o a tennis, a sciare, coltivando i tuoi interessi preferiti … corretto? E immagino anche che tu voglia essere tranquillo, cioè non avere timore di “aver fatto male i calcoli”, giusto?

Parlo di previdenza sia perché tu hai annuito a ciascuna di queste domande sia perché parlare di previdenza significa sì scegliere un prodotto previdenziale, ma significa soprattutto ragionare sul tuo patrimonio in senso più ampio.

Vorrei cioè, in questo articolo, allargare le argomentazioni focalizzando l’attenzione non solo all’accantonamento mensile o annuale, indispensabile come dimostrano i dati che trovi ovunque, dal web alla stampa specializzata, che ti dicono che vivrai più a lungo e più in forma. Voglio spiegarti, per esempio, perché nella pianificazione previdenziale poni qualche seme che potrebbe esserti utile anche per la pianificazione del tuo passaggio generazionale.

Vado con ordine però e faccio ancora una piccola premessa. La pianificazione previdenziale è qualcosa che non si esaurisce nell’accendere un piano di previdenza integrativa o cose del genere. Credo che essa vada costruita nel tempo, man mano che matura il tuo stile di vita, che si delinea il tuo patrimonio nel tempo … cioè credo che sia un qualcosa che devi avviare prima possibile e che devi monitorare e adeguare lungo la tua vita, compreso il momento in cui effettivamente smetterai di lavorare e attingerai alle risorse che hai accumulato, nel modo e dove avrai deciso di farlo.

Partire con un piano previdenziale fin da giovanissimo ti consente di “iniziare”, punto. Chi non ha mai pensato a costruirsi un reddito previdenziale, a metà della propria vita lavorativa lo fa più malvolentieri, per varie ragioni. Primo perché senti avvicinarsi un momento spesso evocatore di pensieri non felici anche se così non dovrebbe essere e, di conseguenza, non hai mai voglia di dedicare del tempo a qualche riflessione in merito. Secondo perché, avendo maturato qualche anno d’esperienza, ti illudi di conoscere esattamente quello che ti servirà quando cesserai di lavorare senza però aver dedicato troppo tempo a ragionare sui numeri. Terzo perché “in qualche modo farai”, cioè prendi tempo in attesa di trovare la soluzione secondo te migliore, non rilevando che la soluzione principe sta solo nel voler agire una volta per tutte.

Ti ci vedi a 60 anni a pianificare la tua previdenza o a progettare il tuo passaggio generazionale? Dai, non ti ci vedi. Né nel primo caso, né nel secondo. Non è vero che non è mai tardi per fare una cosa. Per quello di cui sto parlando, ad un certo punto, è tardi. A meno che tu non vinca alla lotteria .. ma conosci il calcolo delle probabilità di vincere alla lotteria?

Una volta che hai deciso di occuparti degli anni in cui ti dedicherai maggiormente ai tuoi interessi, il passo successivo è quello di ragionare su altri aspetti. Scelta del prodotto: per ora limitiamoci a fare la considerazione per cui devi riflettere su pregi e vantaggi dei diversi strumenti utili allo scopo. In un prossimo post li approfondiremo. Domanda successiva: dove vorresti trascorre gli anni in cui ti muoverai più liberamente, quelli in cui non avrai più l’impegno di dover andare, più o meno tutti i giorni, nello stesso ufficio? Questa è una domanda molto importante.. sia perché ti permette di immaginare di vivere dove effettivamente ti piacerebbe sia perché ti consente di considerare la pianificazione previdenziale in termini più ampi e collegati al passaggio generazionale. Mi spiego: se il posto in cui vuoi vivere è diverso da quello dove abitualmente vivi, dall’immobile che oggi stai utilizzando, perché allora non ne pianifichi fin da ora la sua destinazione? Perché, per esempio, non ragionare sulla sua possibile donazione? Credo possa valere la pena vedere la possibile donazione non solo per permettere ai tuoi eredi di beneficiare di un regime fiscale successorio senz’altro a loro più favorevole oggi rispetto ai prossimi anni, ma anche come possibilità di scegliere ora dove trascorrerai questi anni e destinare quindi gli attuali immobili nel modo che ritieni più adeguato, programmandone addirittura la futura vendita se fosse il caso. Questo è solo un esempio; un esempio per dirti che scegliere il tuo piano previdenziale non significa solo scegliere il “prodotto” che, per carità, pure serve. Significa ragionare sulla tua patrimonialità più ad ampio raggio, che è indispensabile.

Alla prossima!