L’argomento è delicato, tocca il cuore e i sentimenti di tanti, può avere molteplici declinazioni differenti… Parlo di equità tra figli. Meglio, parlo del desiderio che tante persone hanno di fare in modo che i propri figli abbiano le stesse cose e possano apprezzare ciò che sarà loro lasciato, nel modo in cui sarà loro lasciato.

Sempre facile non è. A volte, addirittura inconsapevolmente, si ottiene l’effetto esattamente opposto.

Prendo spunto dalle riflessioni che un mio caro cliente mi riportava a proposito degli appartamenti di famiglia e di come vorrebbe che fossero assegnati ai figli in un lontano futuro.

“Due magnifici immobili e due splendidi figli: può esserci qualcosa di più semplice da definire senza creare malcontento e divisioni? Io e mia moglie siamo già d’accordo..”

Ebbene, avrei dovuto annuire lasciando credere che il sogno può diventare realtà quando così potrebbe non essere? Non ne sono capace.

I sogni possono diventare realtà se coltivati con cura e consapevolezza. Al mio cliente mancano alcune fondamentali informazioni che adesso ti spiego e di cui spero che tu faccia tesoro per realizzare il tuo sogno.

La situazione di partenza è che moglie e marito possiedono due bellissimi immobili, uno di proprietà del marito e l’altro di proprietà della moglie, frutto entrambi di eredità a loro volta ricevute. Il patrimonio di famiglia. Semplicemente vorrebbero che l’immobile di proprietà del marito andasse ad un figlio e l’immobile intestato alla moglie andasse all’altro figlio.

Duole dirlo, ma il patrimonio di famiglia non esiste. Esiste solo un patrimonio per ciascuno di noi, uno per te ed uno per me. Non il nostro patrimonio.

Chiaro, sto parlando del patrimonio inteso come complesso di beni di cui una persona vorrebbe (o dovrebbe?) disporne il trasferimento da un punto di vista legale e formale. Sto’ parlando del patrimonio che andrà in successione.

Il patrimonio di famiglia, quello cui si fa abitualmente riferimento parlando degli immobili, delle attività finanziarie, dell’azienda riconducibili ad un nucleo famigliare, quello esiste.
Esiste finchè non se ne parla da un punto di vista di “trasferimento”. Qui smette di esistere.

Da un punto di vista legale e di diritto successorio, infatti, il patrimonio di famiglia non esiste. Ciò implica che, generalmente, ciascuno deve decidere come distribuire i beni a sé intestati ai propri eredi nel rispetto di quanto stabilisce il codice civile in materia. Proprio così: rispettando quelle indicazioni previste in termini di quote minime che spettano alle varie categorie di eredi.

L’ordinamento italiano, più di altre normative, attribuisce grande importanza alla famiglia e, con questo obiettivo, limita il margine di manovra di ciascuno in fatto di trasferimento del proprio patrimonio a soggetti lontani dalla cerchia familiare. Prevede quindi che tu possa lasciare ad amici, conoscenti, associazioni o soggetti terzi solo la cosiddetta “quota disponibile”, disponibile appunto per chi vuoi tu, che per altro può comunque essere di nuovo un familiare che già riceve, se questo è quello che desideri.

Il coniuge, l’unito civilmente, i figli e, in mancanza di figli, i genitori rappresentano i soggetti a cui il codice civile da’ il diritto di ricevere il tuo patrimonio secondo quote ben precise, dette quote di legittima. Essi sono gli eredi “legittimari” e per legge hanno questo diritto. Salvo casi specifici, non posso essere esclusi dall’eredità e ne debbono avere almeno determinate porzioni. Se viene leso questo diritto, si crea la lesione di legittima ed il soggetto che si trova in questa situazione può agire legalmente per ristabilire ciò che gli spetta.

Torno al mio cliente e al suo desiderio di lasciare un immobile a ciascun figlio. Lesioni di legittima? Sì’, due. La prima effettuata dal padre nei confronti del figlio a cui il padre non lascia nulla (ipotizzando per semplicità che l’eredità sia composta solo da questi immobili e tralasciando il diritto che anche la moglie ha di ricevere quota parte dell’eredità del marito). La seconda effettuata dalla madre nei confronti del figlio a cui lei non lascerà nulla.

Entrambi i genitori escludono dalla propria eredità un figlio pensando che possa essere compensato da quanto viene a lui lasciato dall’altro genitore. Per la legge italiana non funziona così.

I figli agiranno legalmente l’uno nei confronti dell’altro? Sono sempre andati d’accordo… Vero, non lo farebbero… ma la vita porta con sé esigenze diverse e i figli avranno necessità diverse in funzione della loro vita, della famiglia che si creeranno a loro volta. Possiamo escludere categoricamente che non battaglieranno fra di loro? Le aule di tribunale per ora non lo escludono…

Eppure il desiderio di questi genitori è proprio quello di non creare disparità, di agire in modo tale da attribuire ad entrambi un’equa porzione del “patrimonio di famiglia”…

Due immobili, due figli, due splendide lesioni di legittima.

Evitale. Progetta il trasferimento del tuo patrimonio consapevolmente, fai in modo che quello che vorresti, che quello che secondo te è giusto, che il tuo sogno diventi realtà.