Quando lavoravo come gestore di fondi comuni d’investimento ed arrivava il mese di maggio, in ufficio, fra colleghi, capitava così spesso di dire “sell in may and go away” che ancora oggi, a maggio, mentre lavoro seduta davanti al mio pc senza colleghi intorno a me, nella testa fanno capolino le stesse parole e sorrido divertita …

“Sell in may and go away” è un adagio molto conosciuto nel mondo della finanza e fa riferimento alla “storica” minore performance dei mercati finanziari durante il periodo che va da maggio ad ottobre rispetto a quello che corre da novembre ad aprile.

Quindi, rimanendo investito da novembre ad aprile e disinvestendo in maggio, dovresti guadagnare di più rispetto al mantenere i tuoi investimenti lungo tutto l’anno.

Le ragioni di questa possibilità sono da ricercare nel fatto che, durante i mesi estivi, tanti investitori sono in vacanza e ciò fa sì che i volumi di attività sui mercati siano ridotti con conseguenti scarsi movimenti dei prezzi dei titoli. Durante i mesi invernali, la maggiore presenza degli operatori dei mercati finanziari rende più effervescente l’attività con prezzi dei titoli in grado di dare maggiore soddisfazione agli investitori.

Alcune statistiche supportano questa tesi. Altre no.

Come è possibile questa diversa differenza, visto che parliamo di numeri e la matematica non è un’opinione?

E’ possibile. Dipende dal periodo di osservazione della statistica.

Quelle che prendono a riferimento periodi più brevi (comunque non eccessivamente brevi), riescono a dare un fondo di verità al caro e vecchio adagio. Dal 1950 al 2013, il Dow Jones Industrial, indice storico della borsa di New York, da maggio ad ottobre, ha performato in misura inferiore rispetto al periodo successivo.

Alcune analisi, però, evidenziano che la minore performance è dovuta sostanzialmente al mese di settembre, sempre peggiore degli altri mesi del periodo e “responsabile” della sottoperformance.

Addirittura, se il periodo di riferimento si allunga ulteriormente, l’adagio non trova più riscontro nei numeri.

Dal 2013, in alcuni anni in particolare, se tu avessi venduto i tuoi investimenti in maggio e ricostruito il tuo portafoglio in ottobre, avresti perso il periodo di miglior performance dell’anno.

La conclusione può essere la seguente.

Senza dubbio, durante il periodo estivo, l’attività degli investitori sui mercati finanziari è ridotta proprio per una loro minore presenza; volumi più bassi si traducono spesso in oscillazioni dei prezzi più contenute.

Non necessariamente, però, questo si traduce in una peggiore performance.

Un’alternativa potrebbe essere quella di ruotare il portafoglio verso settori generalmente più difensivi.

Ma ciò che fa la differenza per i tuoi investimenti è il tempo. Lasciare ai tuoi investimenti il tempo di esprimere la performance che dovrebbero generare senza intralciare il corso per cambi di strategia immotivati, o dettati dalla “pancia” più che dalla ragione, crea le basi per avere grandi soddisfazioni.

P.s.: L’adagio, nella sua versione originale, era “Sell in may and go and come back on St. Leger’s Day”. Si riferiva all’abitudine di aristocratici, commercianti e banchieri inglesi di lasciare la città di Londra durante i mesi estivi per farvi ritorno a metà settembre, quando si teneva una delle più antiche corse di cavalli. Successivamente, operatori americani dei mercati finanziari particolarmente affezionati al fatto di concedersi un periodo di vacanze in maggio, hanno fatto loro l’antico detto e da qui origina l’adagio che oggi conosciamo.