Sai chi è Tony Robbins? E’ uno dei più famosi life coach americani, un business guru, un formatore motivazionale… se lo cerchi su Google trovi da leggere e da guardare per settimane tra scritti, video e libri.

Lo seguono in tutto il mondo, è travolgente nei suoi interventi e ciò che predica ti entra in testa in modo dirompente.

Naturalmente guadagna una montagna di denaro.

Ciò che mi ha colpito, tra le altre cose, è un suo articolo sul suo blog in cui parla dell’importanza di educare i bambini fin da piccolissimi al senso del denaro. Non si è limitato tuttavia ad un’affermazione generica ma ha scritto un vero e proprio elenco di abitudini, via via più impegnative con il crescere dell’età, che i ragazzi dovrebbero seguire per crearsi una consapevolezza finanziaria sempre utile.

Ampie ricerche dimostrano come l’Italia, in fatto di educazione finanziaria, occupi una posizione assolutamente imbarazzante, dopo Lituania, Slovenia, Malta, Slovacchia… E allora perché effettivamente non fare qualcosa di concreto per guadagnare posizioni anziché leggere passivamente della nostra arretratezza culturale in tema finanziario?

Tony Robbins suggerisce di cominciare da piccolissimi, insegnando ai bambini che ad alcune azioni virtuose corrispondono piccoli premi. Questi, naturalmente, per bimbi piccoli saranno dolcetti e piccole gioie come dormire nel lettone (mi perdonino tutti coloro che pensano che questo sia diseducativo … ma si tratta di regalare qualcosa di assolutamente sporadico e speciale). Le azioni virtuose possono essere le più diverse e possono andare dal rifarsi il letto al mettere a posto i propri giocattoli. Interessante è anche il concetto che, facendo una buona azione, ti conquisti una sorta di buono che accumulato ad altri consente al bambino di godere di un premio più grande in un momento successivo. Questa modalità insegna la “procrastinazione della gratificazione” ed è un concetto importantissimo in ambito finanziario. Significa imparare ad assegnare ad un investimento il tempo adeguato per godere dei relativi frutti.

Il passo successivo è il gioco “io compro tu vendi”; in questo modo insegni al bambino il concetto di scambio tra merce e denaro. Ci saranno oggetti per i quali gli chiedi molto denaro ed altri per i quali ti farai pagare con poche monete.

Arriva il momento della paghetta. Devi ragionare su una somma ben quantificata che in modo regolare gli assegni. Non fargli inserire il denaro in un salvadanaio di cui non vede il contenuto, dice Tony Robbins. Scegli un salvadanaio trasparente in modo tale che il bambino possa vedere i denari che salgono per averli accumulati o che scendono per averli spesi: la soddisfazione crescerà quando vede il mucchietto salire e avrà qualche piccola preoccupazione quando lo stesso scenderà. Utilissimo ciò che suggerisce Tony Robbins in questa fase di educazione finanziaria: invita il tuo bambino a dividere la paghetta per vari “obiettivi”: una parte potrebbe destinarla al risparmio puro, una parte alle spese personali settimanali, una parte per la beneficienza e addirittura una parte per le “tasse famigliari”. Sorpreso, vero? Naturalmente le sue tasse famigliari non sono né l’Imu né la Tari; sono piccole somme da destinare a qualcosa da fare insieme alla famiglia. L’obiettivo è quello di insegnare al bambino il concetto di contribuire alla convivenza. Pensa a quale soddisfazione può avere tuo figlio nel sapere che al week end organizzato a Venezia hanno contribuito tutti in famiglia, compreso lui, e che magari il souvenir l’avete comprato proprio con i suoi risparmi.

Sulle spese personali si può inserire il concetto di debito: se desideri comprarti una cosa e hai il denaro necessario, compra ciò che ti piace. Se non hai il denaro sufficiente, accantona e procrastina l’acquisto oppure compri subito chiedendo un prestito. Applica al prestito un piccolo interesse e insegnerai così a tuo figlio che il denaro in prestito ha un costo.

In fondo, a volte, per contribuire alla cultura, in questo caso finanziaria, possono essere utili anche semplici abitudini e non solo manuali complicati da approcciare in altre fasi della vita…

La paghetta, ad un certo punto, dovrebbe finire su un conto corrente, il suo conto corrente, al quale sarà abbinata addirittura una carta di credito. Viviamo nell’era dei pagamenti elettronici e prima prendono confidenza con questo modo di pagare e vivere, meglio si trovano.

Infine, il concetto di investimento. Insieme al bambino, ormai diventato ragazzo, scegli un’azienda quotata che conosce e di cui apprezza i prodotti o i servizi. Investi “virtualmente” una piccola somma di denaro e seguite insieme l’evolversi della situazione con tutto ciò questo comporta: informarsi, andarne a cercare notizie, seguire l’azienda … seguire il proprio investimento insomma.

Al concetto di investimento abbinate quello di previdenza: accantonare ora per ciò di cui avrò bisogno in un momento successivo.
Ecco. Devo dire che il suo post mi ha veramente lasciato di stucco per la semplicità con cui si possono iniziare a fare grandi cose e ad acquisire concetti spesso considerati troppo lontani per i ragazzi.

Io ho già comprato i barattoli trasparenti.

Alla prossima!