Domani mi metto a dieta. Quante volte l’hai detto? E quante ti sei veramente messo a dieta il giorno seguente?

Trappola della procastinazione. Si chiama così il procastinare quelle attività che sappiamo portare ad un beneficio per noi domani ma che ci costano un sacrificio oggi. Il rinvio ad oltranza.

C’è una spiegazione scientifica che Matteo Motterlini nel suo bellissimo libro “Trappole Mentali” riporta in modo molto preciso. Qui, ti basti sapere che di fronte alla scelta fra un dolce ora oppure la rinuncia per essere più in forma domani, il nostro cervello attiva una competizione fra due sistemi neurali. Il primo è quello limbico che ci spinge verso la gratificazione immediata del dolce ed il secondo è quello che ci spinge ad agire in modo razionale ed a perseguire l’obiettivo. Se è maggiormente attivato il sistema limbico, il dolce avrà la meglio sulla dieta. Se è maggiormente attivato l’altro sistema neurale, riusciremo a rimetterci in forma.

Smetto di fumare oggi o accetto l’ultima che mi ha gentilmente offerto il mio amico?

Preferisci 1000 euro oggi oppure 1100 euro fra una settimana?

Anche per queste scelte, si attiva la stessa competizione fra i due sistemi neurali.

Eppure si tratta di scegliere di fare un piccolo passo oggi anziché doverne fare uno gigante domani, si tratta di studiare un capitolo alla volta invece che studiare l’intero manuale la notte prima dell’esame.

In fondo, però, su qualche chilo in più o sulla nottata passata a studiare forse puoi chiudere un occhio … Anzi, puoi addirittura trovare il lato “positivo” della questione: meglio un po’ sovrappeso che irritato e l’alba è un bellissimo momento della giornata, che, se non avessi dovuto preparare l’esame, non avresti avuto modo di apprezzare…

Diverso è quando dalla tua scelta le conseguenze per altri possono essere veramente dannose, magari senza che neanche tu lo volessi.

Trasferimento del tuo patrimonio e connessa pianificazione. In Italia c’è il rinvio ad oltranza. Le conseguenze le vediamo nelle aule dei tribunali intasate da liti ereditarie, le vediamo negli immobili che perdono i pezzi perché i comproprietari non trovano nessun accordo, le vediamo nelle aziende che falliscono al primo passaggio generazionale, le vediamo nelle famiglie che non pranzano insieme a Natale.

Pianificare il passaggio dei propri beni oggi è un sacrificio, è indubbio. E’ un sacrificio perché significa fare delle scelte che possono risultare non gradite a tutti, perché può significare ragionare su rapporti famigliari già tesi, perché si vorrebbe accontentare tutti e magari non è possibile … e perché significa ragionare su un momento in cui non ci saremo. E’ un indubbio sacrificio. Ma il vantaggio? Il vantaggio è talmente grande da non potersi nemmeno quantificare.

Le scelte non gradite a tutti, se comunque corrette formalmente, impongono ad ognuno di stare nei propri ambiti senza che nulla possa essere messo in discussione in un’aula di tribunale; gli immobili non cadrebbero (non tutti) in comproprietà e ognuno deciderebbe per sé sul da farsi, in base alle esigenze proprie, delle propria famiglia e delle proprie aspirazioni; le aziende potrebbero proseguire nella loro attività gestite da coloro che ne hanno a cuore la continuità.

Accontentare tutti a volte non è possibile ma può essere utile. Tu non ci sarai (neanche io) ma non lascerai dietro di te dissidi e sperperi. Beneficio non quantificabile ad oggi. Domani sì.

Trappola della procastinazione… Alcuni riescono a sottrarsi ai suoi effetti. Come per esempio il generale ateniese Conone, vissuto intorno al 400 a.C.. Ne parla Matteo Motterlini nel suo libro e ti riporto il breve aneddoto perché lo considero un esempio di vero effetto.

“I greci e gli alleati avevano catturato molti prigionieri ed era giunto il momento di dividere il bottino. Il generale fece due parti: da un lato i prigionieri nudi, dall’altro i loro gioielli e tutto ciò che indossavano. Dichiarò che lui e i suoi uomini si sarebbero accontentati di prendere ciò che gli altri avrebbero lasciato. Gli alleati, stupiti della proposta, scelsero naturalmente i gioielli e gli oggetti posseduti dai prigionieri, attribuendo nessun valore ai corpi dei Persiani, per giunta inabili al lavoro. Solo dopo compresero la lungimiranza del generale Conone: nei giorni successivi arrivarono i parenti dei prigionieri e, per riscattarli, pagarono somme altissime”, ancor più alte dei gioielli che gli alleati avevano voluto subito.

A te la scelta. Valuta bene quale sistema neurale far emergere e decidi: segui l’esempio del generale Conone?