Esiste un rischio che riguarda tutti. Ed esiste indipendentemente dall’età che abbiamo, dal fatto di essere single o sposati o divorziati, dalla professione che esercitiamo e dal fatto di avere figli o meno.

E’ il rischio che, dall’oggi al domani, senza preavviso, cambi la normativa che regola le imposte di successione. Da un milione di franchigia ed il 4% di aliquota agevolata per coniuge e figli, per esempio, passiamo a …?

D’altro canto, il rischio che la normativa cambi esiste dalla notte dei tempi. Le imposte di successione furono introdotte nell’anno 6 d.C. circa dall’imperatore Augusto. Prevedevano un’aliquota del 5% e 100.000 sesterzi di franchigia, cioè di valore di patrimonio al di sopra del quale erano dovute le imposte. Il gettito raccolto veniva poi utilizzato, pensate un po’, per pagare la pensione ai militari che andavano in congedo.. Anche allora franchigie ed aliquote erano modulate in funzione del grado di parentela.

Sono passati i secoli ed aliquote e franchigie sono sempre state modificate in funzione delle esigenze dell’Impero o dello Stato in essere. Perché non dovrebbe essere più così? Soprattutto quando le esigenze sono reali ed il barile è stato ampiamente raschiato. Ma queste non sono le uniche ragioni per le quali la normativa potrebbe cambiare.

Riprendo un esempio a me caro che ho inserito in una pubblicazione realizzata a conclusione del corso Top Training di tutela patrimoniale con l’Avvocato Massimo Perini.

Immagina di avere una moglie, un figlio ed un patrimonio costruito nel tempo grazie al tuo lavoro e all’eredità ricevuta pari a 2.000.000 di euro. Oggi, se ti dovesse succedere qualcosa, tua moglie e tuo figlio riceverebbero in eredità, supponendo che tu non abbia disposto diversamente, 1.000.000 di euro ciascuno. L’attuale normativa prevede, per questo tipo di eredi, una franchigia pari a 1.000.000 di euro ed un’aliquota pari al 4%, cioè dimezzata rispetto all’8% che è l’aliquota standard in vigore. A conti fatti, tua moglie e tuo figlio non pagherebbero nulla a livello di imposte di successione. Se il patrimonio comprendesse degli immobili, tua moglie e tuo figlio pagherebbero unicamente il 2% + 1% di imposte ipo-catastali sul valore catastale degli immobili ereditati. Queste, infatti, si pagano in ogni caso.

Se tu fossi tedesco, residente in Germania, tuo figlio, sulla stessa eredità di 1.000.000 di euro, pagherebbe circa 75.000 euro di imposte. Se tu fossi francese, pagherebbe circa 195.000 euro e se tu fossi inglese pagherebbe circa 250.000. Invece tu sei un italiano residente in Italia e tuo figlio non paga nulla.

Facendo rapidi e semplici calcoli, se tu fossi sposato e avessi due figli, 3.000.000 del tuo patrimonio passerebbero a questi tuoi eredi senza pagare imposte di successione, a parte eventuali imposte ipo-catastali. Se uno dei tuoi figli avesse già un figlio e tu decidessi di lasciare anche a tuo nipote un po’ di denaro per l’università o per avviare un’attività o per altro ancora, potresti lasciare anche a lui fino ad un milione di euro esentasse.

In Germania le franchigie sono molto basse e le aliquote vanno dal 7% al 30% per coniuge e discendenti, in funzione del patrimonio trasmesso; dal 12% al 40% per altri gradi di parentela e dal 17% al 50% per soggetti terzi, sempre in funzione del livello di patrimonio trasferito. In Francia le franchigie sono altrettanto basse e le aliquote vanno dal 5% al 45% per coniuge e discendenti e dal 35% al 55% per altri gradi di parentela. Per i terzi l’aliquota diventa del 60%. Il Regno Unito rappresenta il paese più oneroso dal punto di vista successorio. In Italia l’aliquota massima è dell’8% ed è prevista solo per soggetti estranei al nucleo famigliare.

L’Italia è un paese così virtuoso economicamente da potersi permettere un simile trattamento di favore? Il prodotto interno lordo del nostro Paese scende inesorabilmente da decenni e nel 2018 il gettito ricavato da imposte di successione è stato pari a circa lo 0,05% del Pil. Per la Germania si attesta fra lo 0,20% e lo 0,25% del Pil e per la Francia va oltre lo 0,60%. E’ dal 2014 che i paesi europei chiedono all’Italia un riallineamento in questo senso. Quali riscontri possiamo opporre per impedire l’adeguamento richiesto? Pochi. Molto pochi.

Ed in effetti una proposta di legge per modificare aliquote, franchigie e la base stessa su cui fare i calcoli c’è già. La Proposta 2830. Sai come modifica questi parametri?

Approfondiremo senz’altro in un prossimo post dedicato. Ciò che mi preme chiederti ora è: tu come la vedi? E’ possibile, secondo te, che quanto prevedono oggi le nostre leggi per regolare il trasferimento della ricchezza non venga modificato nei prossimi anni? E, in ultimo, ci avviseranno molto tempo prima di questo cambio? Secondo me no. Dall’oggi al domani.