30 settembre 2021. E’ finito il terzo trimestre e questo, per i mercati finanziari e gli investitori, come tutte le conclusioni di un trimestre, è un momento importante.

Aziende, analisti, istituzioni governative e banche centrali rilasciano e aggiornano molti dati sull’andamento di aziende ed economia e questi influenzeranno, insieme ad altri elementi, l’andamento dei mercati finanziari per il successivo periodo. E’ un momento in cui si rende disponibile una grande quantità di numeri ed è un momento in cui molti gestori di fondi comuni d’investimento (che alcuni meglio conoscono come sicav) fanno il punto della situazione in modo più generale e procedono ad “aggiustamenti” di portafoglio spesso più marcati rispetto a quelli che effettuano lungo tutto l’anno.

Per alcuni gestori, infatti, la conclusione del trimestre rappresenta proprio il momento di “ribilanciare” il fondo. Ciò significa vendere, in tutto o in parte, alcuni titoli che compongono il fondo stesso ed acquistarne di nuovi o aumentare la quantità di alcuni di quelli già in portafoglio. Il motivo spesso risiede nell’obbligo di mantenere inalterata la strategia del fondo. Se, per esempio, il fondo è un fondo bilanciato che deve rispettare l’obiettivo di essere investito per il 50% in azioni e per il 50% in obbligazioni e, durante il trimestre, le azioni sono salite molto, il gestore deve vendere parte delle azioni che, a seguito dell’aumento di valore, occupano più peso sul fondo e deve acquistare obbligazioni il cui peso, invece, è diminuito di conseguenza.

Naturalmente, questo tipo di ribilanciamenti può avvenire anche durante i trimestri, anche per altri motivi ed ogni volta che il gestore ne ravveda la necessità; l’aver a disposizione tanti nuovi dati ed informazioni come alla fine di un trimestre, tuttavia, definisce un momento in cui l’attività di ribilanciamento assume un significato ancor più profondo.

E per fondi completamente azionari oppure obbligazionari o focalizzati su un unico tipo di asset? La conclusione del trimestre è comunque importante. Il rilascio dei dati economici trimestrali da parte delle aziende quotate permette ai gestori dei fondi di capire come stanno andando le società di cui detengono in portafoglio le azioni o le obbligazioni e di osservare se queste aziende stanno rispettando le previsioni, se stanno addirittura avendo risultati migliori delle previsioni o se stanno raggiungendo, invece, risultati deludenti. La conclusione del trimestre, per questi gestori, non sarà tanto un momento di ribilanciamento del portafoglio quanto un momento ulteriore per valutare la salute delle società su cui hanno investito il denaro dei risparmiatori o su cui potrebbero investirlo.

Io lavoro sul portafoglio dei miei clienti lungo tutto l’anno e procedo a rivisitazioni o aggiustamenti spesso indipendentemente dalla conclusione del trimestre. Ma, essendo stata gestore di fondo, l’”end of quarter” è rimasto, per me, un momento speciale e mi ritrovo a fare ulteriori osservazioni e riflessioni sui portafogli dei miei clienti per valutare l’andamento del settore o dell’area geografica su cui ho consigliato di investire alla luce dei dati trimestrali che emergono.

L’”end of quarter”, insomma, in finanza, è un “momento speciale”.